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IMPATTO DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI SUI PORTAFOGLI IMMOBILIARI

I cambiamenti climatici stanno influenzando i modelli meteorologici in tutto il mondo. Secondo le stime un aumento della frequenza e dell’intensità di eventi climatici estremi come onde di caloreincendifraneerosioni ed aumento del livello del mare, potrebbe costringere milioni di persone ad emigrare dalle zone costiere all’entroterra.

Il Rapporto del McKinsey Global Institute “Climate risk and response: Physical hazards and socio economic impacts” pubblicato nel gennaio del 2020, per la prima volta ha ipotizzato come questi effetti possano avere un forte impatto anche sugli asset immobiliari, per i quali si ipotizzano svalutazioni medie dal 15% al 35% entro il 2050, legate all’impossibilità di mitigare e adattarsi ai rischi di medio lungo termine.

Dopo l’accordo di Parigi del 2015 con le nuove normative europee che mirano a ridurre le emissioni e a mitigare gli impatti del cambiamento climatico, il tema non è più secondario in nessun settore economico e strategico, iniziando proprio dal settore immobiliare: i cambiamenti del clima rappresentano ormai una reale minaccia per qualsiasi business.

 

Il legame tra settore immobiliare e clima

Il cambiamento climatico ha un impatto importante sul settore immobiliare per due motivi:

  • per il contributo degli immobili esistenti sull’azione di mitigazione climatica;
  • per la necessità di resilienza ai rischi climatici, questi ultimi particolarmente critici per le implicazioni sul valore dei propri portafogli.

Diventa in tal senso importante attuare azioni efficaci che rendano gli immobili meno impattanti ma nello stesso tempo più resilienti e per questo è necessario conoscere il grado di esposizione al rischio dei propri asset.

I rischi per gli asset immobiliari

Sono due in particolare i rischi a cui si espongono gli asset immobiliari:

  • rischi fisici, correlati al clima e alle sue manifestazioni sempre più severe (terremoti, nubifragi, alluvioni, siccità eventi che modificano un territorio);
  • rischi di transizione associati alla transizione verso un’economia low-carbon.

La capacità di affrontare queste due categorie di rischio diventa sempre più rilevante lungo l’intero processo di investimento immobiliare, dalla valutazione in fase di acquisizione alle strategie di investimento e finanziamento delle necessarie azioni di adattamento.

Impatto climatico e patrimonio immobiliare in Italia 

L’Italia è un paese vecchio: tre edifici su quattro hanno più di 30 anni di vita e risultano altamente energivori e nello stesso tempo molto esposti ai rischi fisici, data la particolare conformazione dell’Italia.

Lo confermano i dati Istat più recenti. Nel nostro paese è dunque urgente procedere con l’ammodernamento degli immobili e per questo il Governo ha investito stanziando fondi per la riqualificazione degli immobili.

Investire in efficienza energetica e tecnologie a basse emissioni vuol dire infatti intraprendere azioni di mitigazione dei rischi ma anche investire in azioni di adattamento, al fine di contenere la svalutazione degli immobili.

Come deve agire il Real Estate al rischio climatico

Per asset manager o per i loro stakeholder non è più possibile ignorare il rischio climatico e il suo impatto sul settore del Real Estate.

Tutti gli owner sono chiamati a raccogliere e analizzare i dati relativi ai loro portafogli immobiliari e devono saper rivalutare la loro esposizione al rischio e identificare misure appropriate per compensare qualsiasi impatto negativo.

La tecnologia può aiutare a raccogliere dati sempre più precisi grazie all’uso di piattaforme di data-intelligence capaci di raccogliere informazioni e di fare previsioni su diversi orizzonti temporali.

La raccolta di dati consistenti e affidabili è quindi attività necessaria e rilevante per identificare tali rischi e per mitigarne gli effetti: grazie a questi dati sarà possibile veicolare l’investimento immobiliare.

Fonte: Immobiliare.it

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